“Papà, compriamo i Polaretti?”
Sabato di high-quality giugno al supermercato, tra la corsia dei freschi e quella dei biscotti: è proprio lì ho che visto manifestarsi il potere dell’consciousness. Più precisamente: di fronte al nook dei Polaretti.
Mia figlia appunto: “Papà, compriamo i Polaretti?”
Per me un déjà vu negli anni Novanta (colpa dei miei anta) ma il primo pensiero è stato un altro: “Come fa a conoscerli?”, sapendo che in casa non erano mai passati e che lei di spot television non ne aveva proprio visti.
E poco dopo è arrivato il mio momento di rivelazione in stile I soliti sospetti: qualche sera prima avevo intravisto un video che lei guardava su YouTube dove si parlava (e, ovviamente, si promuoveva) proprio i Polaretti.
Ecco dove li aveva conosciuti (cosa che poi, da buon marketer e padre, ho verificato).
Conosciuti, memorizzati e ricordati a quanto pare.
Un solo video (forse ne ha visti altri? O lo stesso più volte? Chissà) ma veicolato dal canale giusto, anzi dai creator giusti: i Me contro Te. Ora, per chi non li conosce: questa valga come sintesi e chiudiamola qui, vi lascio però il contenuto incriminato.
A volte l’consciousness può essere così:
Nel momento in cui sto scrivendo, il counter segnala 421.392 visualizzazioni in 3 settimane. Non male dai.
Non so naturalmente quanto l’azienza Dolfin (Polaretti è un loro marchio) abbia investito nè ho dati per valutare l’iniziativa ma il meccanismo che ho visto su mia figlia darebbe gioia a Kotler:
il pubblico goal (lei, circa) raggiunto attraverso un canale molto mirato (i MeControTe) e un content material efficace (video con sponsorizzazione e riconoscibilità del model), affiancato dalla presenza in retailer (il field al supermercato) per completare.
Aggiungiamo che è un prodotto da acquisto d’impulso, quindi con barriere minori in termini di buyer journey (genitori permettendo, stiamo parlando comunque di un goal junior che deve rimbalzare su altr* per comprare).
Tutto lineare comunque e, soprattutto, integrato: se non ci fosse stato il field fisico al supermercato, non credo sarebbe arrivata la domanda. E se non avesse visto il video, anche 10 field giganti non avrebbero suscitato in lei interesse.
In fondo per costruire della buona consciousness non serve molto altro (e mia figlia me l’ha ricordato).
ps: li abbiamo comprati poi sti Polaretti?
No, nella buyer journey mi sono messo di mezzo io. “E se invece dopo andiamo a prenderci un gelato?”. Tremendous del percorso d’acquisto, indirizzato altrove.
Il center si sa è sempre molto messy.
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A presto,
Nicola