L’attività di freelance è, sotto molti aspetti, del tutto simile a quella dell’imprenditore. Entrambi hanno due cose in comune: lavorano il doppio dei loro collaboratori e lo fanno con una passione story da non sentire la fatica. Sono a loro agio nelle attività quotidiane, si immergono nel lavoro al punto da perdere la percezione del tempo.
Questi professionisti, spesso etichettati come “workaholic“, sono visti con diffidenza da chi li osserva dall’esterno. La critica è particolarmente aspra quando i risultati non sono immediatamente visibili: “Lavora tanto ma non conclude nulla”, si sente dire. Però, nel momento in cui i risultati arrivano, la narrazione cambia: diventano improvvisamente modelli da seguire, celebrati per le loro doti imprenditoriali e per quella che viene chiamata, a torto, “fortuna”. Nessuno ricorda più l’impegno, i sacrifici, le ore interminabili di lavoro e le rinunce che hanno caratterizzato il loro percorso.
Ma cosa serve davvero per liberarsi dalle catene di un lavoro dipendente e spesso frustrante? La prima cosa è la voglia di cambiare. Senza una motivazione autentica, nessun progetto potrà mai decollare. Poi serve un progetto chiaro e la consapevolezza delle proprie conoscenze ed esperienze.
Uno dei maggiori vantaggi di essere freelance è la libertà di gestire il proprio tempo. Non c’è più un capo a cui rendere conto, ma solo clienti da soddisfare. Questo consente di organizzare le proprie giornate in modo flessibile, dedicando il tempo necessario ai progetti più importanti senza la pressione di orari rigidi o riunioni inutili. La libertà di poter scegliere su quali progetti lavorare e con chi collaborare è un vantaggio inestimabile, che permette di conciliare meglio lavoro e vita personale.
Se ti senti pronto per un cambiamento, io posso offrirti una direzione: l’export. È l’unico settore che conosco a fondo e che pratico con passione da 50 anni. Le opportunità offerte dal commercio internazionale sono numerose e concrete
(ne ho elencate 7 in questo articolo).
Come per qualsiasi attività freelance, anche nell’export serve una solida base di conoscenze. Solo così possiamo evitare errori pericolosi e avviare il nostro percorso di crescita professionale ed economica in modo sicuro e strutturato.
Se stai pensando di fare il salto, ricorda: il primo passo è crederci davvero. Il secondo è quello di scrivermi e parlarmi del tuo progetto e delle tue ambizioni: Export@ConsulenzaExport.it. Ti risponderò con piacere.
Roberto
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